di Cris Pestana
Come professionisti sanitari, tendiamo a iper-utilizzare il nostro cervello analitico per tenere la concentrazione sui mille compiti che dobbiamo svolgere, spesso portando il nostro corpo e la nostra mente al limite. Come passiamo dall’iperuso cronico delle nostre facoltà a un’esistenza più consapevole e in armonioso equilibrio? Le posizioni, o asana, ci aiutano a prenderci cura del corpo. La meditazione ci aiuta a prenderci cura della mente. E il controllo della respirazione mette queste due sfere in connessione l’una con l’altra.
La nostra professione è pensata per “continuare a oltranza” qualunque cosa accada
Puoi stare ore a operare dei calcoli vescicali o a cercare di estrarre un corpo estraneo con l’endoscopio, senza mai perdere la concentrazione, senza neanche sentire fisicamente il tuo corpo, andando avanti con la sola spinta dell’adrenalina perché la sopravvivenza del tuo paziente è l’unica cosa che conta.
Puoi rimanere accovacciato sulle ginocchia a controllare i parametri vitali di un paziente epilettico per tutto il tempo necessario, o trascorrere 8 ore o più a correre da una visita all’altra, a salire e scendere continuamente le scale o a sollevare pesi dal pavimento al tavolo decine di volte.
E sai che c’è? Che la tua attenzione, sia che lavori con gli animali da compagnia, sia con il bestiame, è costantemente proiettata verso l’esterno: pazienti, clienti, colleghi… Per giorni, settimane, mesi, anni. Sei stato formato per questo. Ma prima o poi questa mancanza di consapevolezza di sé presenta un conto salato, in termini di produttività, motivazione, salute generale, felicità e longevità.
Lo yoga è solo una serie di posizioni buffe e impossibili da riprodurre, o è qualcosa di molto di più?
Anche se lo yoga tradizionale si base su otto branche, esistono tre principali livelli nello yoga originario, costituiti da: Asana (la pratica regolare e il perfezionamento delle posizioni), Pranayama (controllo della respirazione) e Dhyana (meditazione).
Le asana possono essere statiche o dinamiche (con flusso e movimento), e hanno come obiettivo principale rafforzare il corpo e apportargli flessibilità. Potrai apprezzare i risultati sulla tua postura generale, sull’efficienza muscolare, sull’aspetto, sulla mobilità e sull’assenza di dolore. Insomma, fantastico! Ma le posizioni di per sé non sono molto diverse da altri sport.
Sfortunatamente, nella maggior parte dei centri in cui si insegna yoga non viene insegnata la meditazione. D’altra parte, molti istituti che insegnano le tecniche di meditazione (meditazione buddista, Vipassana o semplice mindfulness dei giorni nostri) non le integrano con la parte fisica dello yoga o con un efficace controllo della respirazione. Per farla breve, posso assicurarti in prima persona che i benefici che scaturiscono dalla combinazione di questi tre elementi sono potenti e in grado di trasformarci.
Inizia a fare yoga nel modo giusto: lentamente ma con costanza
So che non è facile pensare di prendersi l’impegno di fare yoga tutti i giorni dopo turni di 12 ore o dopo aver dormito 4 ore perché eri di guardia. Non aggiungere ulteriori pressioni e non sentirti in colpa se salti uno o più giorni di yoga: vai avanti poco a poco, un passo alla volta, posizione dopo posizione, iniziando anche solo con dieci minuti al giorno e poi progredendo gradualmente. O, come dice semplicemente il grande maestro K. Pattabhi Jois: “Una cosa alla volta, con calma”.
Il mio consiglio per iniziare a praticare yoga e notare davvero una differenza è quello di inserire una micro-routine di yoga nella tua tabella di marcia, quando ti viene meglio. Ma sii costante. Questo ti aiuterà ad avviare un processo in cui, con pazienza, impari a sincronizzare il movimento con la respirazione. A quel punto puoi aggiungere il controllo della frequenza respiratoria e dei parametri vitali con le tecniche di Pranayama, per disintossicare l’organismo e trovare ulteriore benessere fisico.
Infine, con un po’ di auto-disciplina e una maggiore consapevolezza di sé, arriverai alla meditazione. Dai un’occhiata al nostro podcast che presenta i risultati scientifici della meditazione e una guida passo passo sulla tecnica, qui.
Quindi, se pensi che sia giunto il momento di iniziare seriamente con lo yoga, costruisci la tua routine lentamente ma con costanza, utilizza le posizioni per prenderti cura del corpo, usa la meditazione per prenderti cura della mente e applica il controllo della respirazione per mettere questi due aspetti in connessione. È un ottimo modo per assicurarti di poter affrontare qualunque sfida ti si ponga davanti con gentilezza, calma, e presenza di spirito… Come un vero “vet yogi”. Namasté!
Cris
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